7 consigli per la realizzazione di storyboard per spot pubblicitario

Davanti a noi appare una storia  divisa  in quattro quadrati. I disegni, i numeri, le parole, gli scarabocchi, i tagli, le aggiunte, i colori e gli appunti a margine. Tutto ciò che stiamo immaginando non è solo “un foglio”, ma è l’idea di un progetto che prende forma nei minimi dettagli e che darà vita a qualcosa, che fino a quel momento, si trovava solo nella mente del creativo: lo storyboard.

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Quando si crea uno spot pubblicitario, ma anche un video aziendale emozionale, tutto parte da un’idea, spesso geniale, da un guizzo d’ingegno: questa idea viene raccontata in un progetto visual che unisce ogni piccolo tassello del “puzzle finale”.
Ma cos’è, esattamente, lo storyboard e perché è tanto importante? Uno storyboard è una serie di disegni o immagini sequenziali che vengono utilizzati per pianificare visivamente una produzione multimediale, come un film, un video, un’animazione. È una rappresentazione grafica di come si svolgerà la storia o la sequenza di eventi nel progetto finale.

Lo storyboard si utilizza anche nella realizzazione di uno spot pubblicitario.
Attraverso questa serie di disegni si crea una sceneggiatura rappresentata in itinere, una sorta di film a fumetti di quello che si vuole mostrare: dà una visione globale del progetto, e risponde alle domande principali del chi, che cosa, quando, come, dove e perché. Lo storyboard funziona come la sintesi visiva di ciò che sarà il video pubblicitario e si può realizzare o alla vecchia maniera, con matita e carta, come un fumetto, per intenderci, o attraverso tool dedicati. La disposizione delle immagini in sequenza, inoltre, fornisce chiarezza su quale sia la linea temporale della storia, ed è molto più utile di un semplice copione perché, grazie al potere delle immagini, entra subito in testa e spiega effettivamente come si svolgeranno i fatti, dal principio alla fine. 

Quindi la domanda è: ma come si fa?


Ecco 7 punti da seguire, per impostare al meglio lo storyboard di uno spot pubblicitario di successo.

1. Quali sono i personaggi dell’inquadratura?

2. Come definire la durata di una scena?
3. Qual è il campo di ripresa?
4. Quali saranno i piani di ripresa?
5. Quali saranno i movimenti di camera?
6. Fotografia, luci e musiche: quale stile avrà il nostro spot?
7. Qual è la cifra stilistica del regista?

      1. Quali sono i personaggi dell’inquadratura? 

      Parliamo dei protagonisti della storia narrata e di come si posizionano visivamente nell’inquadratura.
      Ogni riquadro rappresenterà una scena con lo schema del dialogo nella precisa sequenza in cui si svolgerà, i movimenti, i gesti e gli atteggiamenti dei personaggi, il tutto descritto con minuziosa attenzione. Ogni immagine è numerata, e ad ogni cifra corrisponde un momento significativo nella narrazione della storia, come uno sguardo o un abbraccio.
      Quindi, per rendere efficace questo aspetto dello storyboard è utile dare quante più informazioni possibili in maniera specifica, dettagliatissima, e anche attribuire ai personaggi emotività e elementi sensibili che ne delineano un profilo psicologico.

      2. Qual è la durata di ogni scena?

      In uno storyboard utile, chiaro ed efficace deve essere indicata la durata delle singole scene: in pratica, grazie a questo strumento si otterrà la linea temporale perfetta delle immagini in sequenza.
      Lo spot è per sua natura un racconto molto breve, e in grado di comunicare messaggi incisivi in un arco di tempo limitato.
      Di conseguenza, mai sottovalutare la corretta gestione del tempo e l’equilibrio tra le diverse scene, per mantenere alta l’attenzione dello spettatore e trasmettere il messaggio desiderato in modo efficace.

      3. Qual è il campo di ripresa?

      Il campo di ripresa definisce quello che verrà inquadrato dalla telecamera e che , quindi, apparirà nel nostro video. Attenzione al campo di ripresa nel vostro storyboard, perché sarà in grado di stabilire anche il tono, il ritmo e l’atmosfera dello spot pubblicitario.
      I campi di ripresa possono essere lunghissimi, lunghi, medi, in base alla quantità di spazio contenuta nell’inquadratura.

      4. Quali saranno i piani di ripresa?

      Se “i campi” definiscono la “porzione di spazio inquadrato” i “piani” definiscono come andranno inquadrati i soggetti della singola scena. Primo piano e primissimo piano (quando l’inquadratura cattura un dettaglio del viso o di una parte del corpo), piano americano (quando il corpo è ripreso dalle ginocchia in su), figura intera: .. insomma… il piano rappresenta la porzione di soggetto che entra nell’inquadratura. Un’attenta selezione dei piani è fondamentale per catturare l’essenza emotiva e narrativa del vostro spot pubblicitario Per esempio, l’uso strategico di un primissimo piano può aggiungere un livello di intimità o urgenza che un piano americano o un piano a figura intera invece non possono offrire.

      5. Quali saranno i movimenti di camera?

      Nello storyboard sono, inoltre, specificati tutti gli spostamenti che la camera deve compiere in quella determinata scena. 
      Quelli che vanno descritti con precisione sono
      lo spostamento verticale chiamato “Tilt
      lo  spostamento orizzontale, chiamato “Pan”
      e la Carrellata ossia lo  spostamento della macchina da presa in avanti o indietro.

      Il Tilt, prende il nome da tilting (inclinare) , definisce un movimento dal basso verso l’alto e viceversa.
      Pan, da panning (in italiano panoramica),  descrive un movimento da destra verso sinistra e viceversa. Infine per Carrellata descrive un movimento nello spazio in profondità, ossia avvicinamento e allontanamento dal soggetto. Queste sono le informazioni necessarie per sapere quali saranno i movimenti che effettuerà la macchina da presa e che ritroveremo ovviamente nella versione finale dello spot.

      6. Fotografia, luci e musiche: quale stile avrà il nostro spot?

      In uno storyboard che si rispetti, spesso sono specificati anche questi fattori fondamentali che danno carattere e personalità alla ripresa: luci naturali o artificiali, setting indoor o outdoor, esposizioni luminose. Uno spazio specifico dello storyboard inoltre è riservato alla descrizione della soundtrack e degli effetti speciali. Tutti questi aspetti rappresentano il tratto distintivo di una specifica scena, e le emozioni, le sensazioni, gli stati d’animo che si vogliono trasmettere. È importante spendere il tempo necessario per discutere e decidere dettagliatamente questi elementi fondamentali.
      Un cambio di illuminazione può trasformare completamente l’atmosfera di una scena, mentre una colonna sonora ben scelta può amplificare l’efficacia comunicativa di tutto lo spot.

      5. Qual è la cifra stilistica del regista?

      Campi, piani, cambiamenti repentini di scena, soundtrack, fotografia, luci, taglio dell’inquadratura sono tutti elementi che personalizzano la cifra del regista, il suo tratto distintivo, la firma che pone sopra ogni suo lavoro e che lo distingue, ovviamente, da un altro professionista della cinepresa. Questo vale non solo in un film, ma anche in uno spot pubblicitario per la TV, quello che guardiamo durante una cena in famiglia o mentre addentiamo un sandwich durante la pausa lavoro in ufficio. Proprio perché così fortemente “identitario” è importante che lo storyboard rispecchi esattamente e fedelmente questa visione unica.  È opportuno che il regista lavori a stretto contatto con lo storyboard artist,  e altri membri chiave del team per assicurare che ogni dettaglio, da quelli più macroscopici ai più piccoli, siano allineati con la sua visione artistica.  Ecco che lo storyboard prende forma, ogni pezzo del puzzle si incasella. Ciak siamo pronti a girare! Davanti a noi appare una storia  divisa  in quattro quadrati. I disegni, i numeri, le parole, gli scarabocchi, i tagli, le aggiunte, i colori e gli appunti a margine. Tutto ciò che stiamo immaginando non è solo “un foglio”, ma è l’idea di un progetto che prende forma nei minimi dettagli e che darà vita a qualcosa, che fino a quel momento, si trovava solo nella mente del creativo: lo storyboard.

      Questo articolo è stato realizzato grazie agli incentivi TOCC “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia, grazie ai fondi dell’unione europea NextgenerationUe.

      *Il podcast KortoTalks è stato realizzato grazie alla partnership con Milk Studios, con Davide di Pasquale di Associazione Uniamoci onlus, grazie a Marco Bongi dell’Associazione pro retinopatici e ipovedenti, grazie a Dario Sorgato dell’associazione NoysyVision Onlus.

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