Realizzazione di video shooting a Milano: tecniche e consigli 

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Immaginate una sera a Milano, una città dall’eleganza senza tempo e dall’innovazione costante.
A Milano ogni angolo, ogni mattone e ogni riflesso della luce sembra raccontare una storia unica attraverso l’obiettivo di una telecamera. Provate a chiudere gli occhi adesso: non riuscite quasi a sentire quell’energia intrisa di magia che sta alla base di uno shooting video nella città meneghina?

Se vi siete chiesti qual è il modo giusto di organizzare uno shooting o perchè succede tutto a Milano,non vi resta che ascoltare, leggere e guardare come portiamo le idee fuori dal circuito.. 


Non ti va di leggere? Ascolta l’articolo sul nostro podcast, realizzato grazie al bando TOCC*



Qui, il videomaking non è solo una tecnica, ma un viaggio, un linguaggio che parla attraverso immagini impregnate di passione, ispirazione e di un’estetica raffinata.
Seguiteci allora e immergetevi in questo flusso di parole e narrazione, vi racconteremo cosa voglia dire fare video shooting in una città come Milano. Iniziamo allora subito da una “definizione”: tutto quello che è visual ha un impatto fortissimo, un potenziale dalle infinite sfaccettature di creatività che è in continua crescita, in costante sviluppo e specializzazione. Il videomaking si conferma come forma espressiva ricca di vitalità, con cui è possibile creare contenuti e confezionare un prodotto di alto spessore artistico e culturale. 

Il video shooting, in particolare, è una modalità molto sfruttata nel mondo della pubblicità, soprattutto dai fotografi e dagli art director che utilizzano lo strumento dello storytelling come forma artistica applicata al  marketing. Con uno shooting video è possibile raccontare la vicenda di un’azienda a conduzione familiare, una start up, la storia di un  piccolo brand, o di una grande firma della moda.

Milano è il background giusto, crea l’atmosfera ideale per un video shoot di successo: sarà l’aria che si respira nella celebre città meneghina, punto nevralgico di cultura e fenomeni di tendenza, sarà la bellezza del centro storico e la vitalità che proviene dagli aperitivi sui navigli, sarà che è la capitale della moda, del design, dell’industrializzazione. Nella metropoli dove i mass media sono protagonisti, dall’editoria alla televisione, la prima cosa da fare è scegliere la location perfetta, valutando non solo il panorama dall’appeal estetico accattivante, ma anche effettuare alcune condizioni logistiche e pratiche per un risultato di successo. 

L’importanza fondamentale della fase di pre-produzione 


Quando si sviluppa il progetto di un video shooting, oltre al setting, è fondamentale pianificare ogni passaggio con cura e precisione: tra i primi step da organizzare, lo storyboard utile per la definizione del concept, del focus della trama e dell’intreccio. Una volta che questi elementi sono stati ben assimilati, è fondamentale valutare come gestire le riprese, che devono essere studiate nel dettaglio, dall’ uso impeccabile delle luci alla composizione dell’inquadratura. Dalla compilazione dello storyboard, alla realizzazione dello shoong video, è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore per non incorrere nel rischio del prodotto amatoriale. 


Il lavoro in fase di post-produzione


La fase che abbiamo appena visto, la pre-produzione, è la colonna dorsale del prodotto, che si concretizza nell’aspetto pratico del faber, di chi realizza l’opera d’arte: è qui che si scatena l’arte, che si cerca di agguantare il colpo di genio, che si dà libero sfogo al talento e all’estro! Come il sarto che taglia e cuce l’abito su misura, il team di produzione confeziona lo shooting video seguendo l’iter procedurale ma, soprattutto, segue delle scelte artistiche. La seconda fase, quella di post-produzione, si concretizza nel montaggio delle singole sequenze e nell’uso sapiente delle tecniche di editing e delle tecnologie più avanzate che migliorano l’esecuzione del prodotto artistico.

l video shooting prende davvero forma qui, in fase di montaggio: attraverso le immagini in sequenza, con quel preciso taglio scelto ad hoc, è possibile creare un’atmosfera particolare e andare dritti al punto. Poi si aggiungono la musica, il sottofondo, il tappeto sonoro che non si compone solamente della soundtrack, ma anche della voce narrante, dei suoni, e dei rumori che si vanno ad aggiungere alla narrazione. Sono aspetti sensoriali importanti che ritagliano una precisa anima e conferiscono un carattere dominante all’intera narrazione. Perché Milano è importante anche per queste fasi? Perché Milano offre infrastrutture di qualità in cui tutti questi tasselli possono essere creati e assemblati a regola d’arte, senza dimenticare l’accessibilità che rende Milano una mappa comodamente percorribile per i vari spostamenti da uno studio all’altro, con una facilità di movimento per i vostri team e le vostre attrezzature che faranno risparmiare tempo. E chi risparmia tempo, risparmia denaro!


L’ultimo step: la distribuzione


Una volta che si ha tra le mani il video shooting a Milano, è necessario riservare al prodotto artistico la più efficace distribuzione attraverso la promozione e alcune strategie marketing che si rivelano ottime strategie per spingere il prodotto artistico, in questo caso lo shooting video, ai vertici delle scelte del target. Milano non è solo una città, ma un tessuto ricco di storie, colori e passioni che aspettano solo di essere catturate dall’obiettivo di una telecamera e con le giuste tecniche, le attrezzature adeguate, una pianificazione meticolosa e una buona dose di creatività, il video shooting riesce a trasformare questi elementi in una narrazione visiva potente e coinvolgente in grado di lasciare il segno nel tempo, anzi per sempre.

Questo articolo è stato realizzato grazie agli incentivi TOCC “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia, grazie ai fondi dell’unione europea NextgenerationUe.

*Il podcast KortoTalks è stato realizzato grazie alla partnership con Milk Studios, con Davide di Pasquale di Associazione Uniamoci onlus, grazie a Marco Bongi dell’Associazione pro retinopatici e ipovedenti, grazie a Dario Sorgato dell’associazione NoysyVision Onlus.

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